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CAMPANELLINO…? PERCHÉ A NOI NON PIACE
CAMPANELLINO? Come accettato, grazie. L’UNICO CAMPANELLINO CHE CATRESSEYE AMA È LA FATINA AMICA DI PETER PAN. -CatressEye- Noi ci schieriamo apertamente contro l’utilizzo di questo piccolo oggettino, se appeso sul collare del nostro amico micio. In realtà non amiamo nemmeno i collari indossati h24 (infatti Dana porta la pettorina solo per uscire, in casa è completamente libera) Per quanto possa rientrare nell’immaginario romantico del gatto, il collare con il campanellino può essere molto dannoso per il nostro amico per diversi motivi. Innanzitutto molte persone pensano che questo accessorio abbia la capacità di rendere i felini più graziosi ed eleganti, ignorando completamente il fatto che il gatto è bello proprio per il suo essere libero, privo di qualsiasi ornamento. È la sua essenza. Ma al di là di questa (non troppo) personale opinione, ci sono delle spiacevoli conseguenze che il campanellino può portare. Vediamone alcune: il gatto, come è noto, è un predatore e ama cacciare. Per carità, noi non amiamo l’idea che faccia fuori tutte le creaturine del giardino. Ma inseguirle e giocarci fa parte della la sua natura, del suo istinto. Bisogna accettarlo. Il tintinnio costante di questo oggetto fa scappare tutte le prede e il gatto di conseguenza non riesce nemmeno ad avvicinarcisi, creando un forte senso di frustrazione. Il gatto è un essere silenzioso e deve rimanere tale. Il suono prodotto ad ogni micro movimento infastidisce il gatto, essendo molto sensibile ai rumori e può provocare seri danni all’udito. ( provate ad avere delle cuffie con un rumore ad altissimo volume per 24 ore…) Può innervosirlo e infastidirlo, così, nel tentativo di toglierselo da solo, rischierebbe di strozzarsi. (Piccola parentesi sul collare in generale: occhio che potrebbe impigliarsi da qualche parte…) Il nervosismo causato dal rumore della campanella può portare a malattie da stress. Volete avere campanellini per casa? Ci sono dei bellissimi giochi dotati di questi oggettini carini carini. Ma non metteteli addosso ai nostri amici. Amiamoli per quello che sono: liberi e meravigliosamente silenziosi.-CatressEye-
L’ALBERGO! QUALCHE CONSIGLIO
Ecco un aspetto molto importante per chi viaggia con il proprio amato felino: la sistemazione in albergo. Anzitutto prima di prenotare in una struttura che ammette animali CHIEDETE SEMPRE se accettano gatti. Non è scontato, anzi. E comprensibilmente. A differenza dei cani, i gatti possono farsi le unghie sulla tappezzeria, sulle sedie, sui tappeti e divani. Potrebbero danneggiare la camera… anche se ora vi racconterò come convinco Dana a non distruggere la camera. Andiamo per gradi: ora butterò giù una lista delle cose che ci portiamo dietro. Per quanto i gatti possano essere indipendenti e poco impegnativo a casa, a differenza dei cani, hanno bisogno di un bel po’ di cose. Ecco qualche suggerimento: lettiera (comode sono quelle da viaggio che si piegano) Sabbia (Dana usa quella biodegradabile gestibile direttamente nel wc: è più leggera ed è più comoda da gestire!) Paletta per raccogliere la roba santa, una scopetta/spazzola per il pavimento e una paletta per raccogliere eventualmente la sabbietta che il gatto si “porta dietro” 3 ciotole: acqua, umido e crocchette Pannoli per fare da base sia alla lettiera che alla zona cibo. In questo modo il pavimento non si sporcherà. Acqua potabile ( non tutti gli hotel hanno a disposizione acqua potabile) Crocchette Umido Snacks (utili per chi soffre un po’ i luoghi nuovi… un po’ di coccole di questo tipo non fanno male) Una coperta o telo da appoggiare sul letto per evitare di sporcare il copriletto Giochi (quelli che usa abitualmente a casa) Ecco questo è quello che ci portiamo. Come vedete qua ci serve una valigia a parte solo per lei 😂🙈 Accettiamo consigli su cosa modificare, togliere o aggiungere! Vi lascio qui il link all’articolo in cui vi raccontiamo cosa mettiamo in valigia prima di affrontare un viaggio: VIAGGIARE CON IL GATTO: COSA PORTARE? Grazie come sempre di seguirci e ci auguriamo di essere nel nostro piccolo utili per agevolare l’organizzazione dei vostri spostamenti con gli amato aMici pelosi. Un forte abbraccio, -CatressEye-
ESCURSIONI CON IL GATTO: COME PREPARARSI?
Finalmente si potrà fare qualche escursione. Stiamo scalpitando! Vogliamo trovarci preparate, così ci stiamo allenando. Come? Uscendo e orbitando intorno alla nostra abitazione. Dopo più di due mesi a casa finalmente la prima uscita insieme. Potendoci muovere solo a piedi abbiamo fatto una camminata vicino casa. Volevo raggiungere un luogo che frequentavo durante la mia infanzia, una collina e una vecchia ferrovia. Un luogo per me magico e custode di meravigliosi ricordi. Purtroppo però il sentiero che conoscevo per arrivarci è completamente scomparso sotto cespugli e arbusti cresciuti nel tempo, così ci siamo fermate prima. Prima di uscire abbiamo preparato tutto quello che ci serviva; in realtà ben poche cose, vista l’assenza di percorsi impegnativi. Quindi: – abbigliamento comodo, – scarpe da trekking. Scelgo di indossare queste perché so che Dana ama i luoghi molto fangosi, i mucchi di pietre, l’erba alta etc, e dato che avrà il guinzaglio la dovrò seguire OVUNQUE. Ebbene si, lascio che si sporchi, che esplori zone anche un po’ più selvagge, altrimenti non avrebbe senso, ci limiteremmo al giardino di casa. – Zaino per Dana. Ne ho acquistato uno su Amazon molto economico. Per quello che ho pagato va molto bene ma devo ammettere che mancano delle cose secondo me fondamentali. Dedicherò un articolo a questo, perché credo sia molto importante avere uno zaino bene attrezzato. – Pettorina e guinzaglio. Decido di non portare nulla per allungare il guinzaglio perché le prime volte Dana potrebbe essere troppo agitata e piena di adrenalina, scattare e infilarsi in posti strani e soprattutto perché potrebbero esserci animali liberi. Un guinzaglio troppo lungo mi impedirebbe di raggiungerla immediatamente e metterla in salvo. – Marsupio o borsina da appendere ai pantaloni. Per questo tipo di uscita serve portare davvero poca roba, come per esempio un pacchetti di fazzoletti, le chiavi di casa, il cellulare e poco altro. Ah, in questo periodo … sì alla mascherina e ai guanti per proteggerci dal maledetto. FEEDBACK: Dana è stata brava, non era mai uscita fuori dalla proprietà, era curiosa, ha mangiato erba, rincorso le farfalline ed esplorato nel fango. Unico neo, lo zaino. All’inizio era tranquilla, anche se notavo un po’ di fastidio quando mi fermavo troppo. Invece quando riprendevo a camminare si “tranquillizzava”, probabilmente perché la curiosità, gli odori e posti nuovi la distraevano. Poi la nota un po’ più dolente: il ritorno. Dopo aver assaporato la natura, non voleva saperne, comprensibilmente, di rientrare nello zaino… e una volta dentro, ogni tanto si agitava. Inizialmente mi piangeva il cuore, ma credo sia il giusto compromesso. Vederla così felice nel suo essere selvaggio, curioso e giocoso mi allontana da ogni senso di colpa dato dalla “costrizione” dello zaino. Dovremo semplicemente abituarci… anche perché Dana non è un cane, non mi segue nella camminata, quindila passeggiata va fatta con lei nello zaino e le soste vanno pianificate in luoghi tranquilli e isolati per farla uscire e seguirla così nei suoi movimenti. LO ZAINO: Vorrei spendere un paio di parole su questo formidabile e necessario oggetto. Vi racconto un po’ il mio approccio, del tutto personale, che non vuole essere un consiglio professionale ed oggettivo. Considerando il fatto che Dana è una micia selvaggia, non ama stare troppo chiusa in un luogo per tanto tempo (figuriamoci in uno zaino), ho deciso di procedere per gradi. Appena ricevuto e scartato, appoggio lo zaino aperto sul pavimento, in modo dare la possibilità a Dana di farci amicizia. Infatti, dopo averlo annusato per bene, decide di entrarci di sua volontà, come se fosse una delle scatole che le lascio in giro per casa. Quindi, step uno, andato. Arriva il fatidico giorno dell’uscita. Tento inizialmente la strategia dell’entusiasmo umano: la prendo e cerco di inserirla nello zaino. ERRORE! Potete immaginare la reazione di Dana: “Nessuno mi dice cosa devo fare, chiaro..?”. Così decido di usare la strategia della MORBIDEZZA. Qualcosa tipo “Dana, luce dei miei occhi, mi porteresti a fare una passeggiata?” Allora la chiamo e aspetto che si decida di salire sul mobile in cucina, vicino alla portafinestra dalla quale usciamo per andare in giardino. Quella è la postazione dove ci prepariamo con pettorina e guinzaglio. Già con lo zaino indossato (non sulla schiena ovviamente ma come nella foto in copertina), la preparo e attendo che entri da sola e piano piano… Ora, non che sia stata una passeggiata eh, ma abbiamo trovato un compromesso. Inoltre, con lo zaino adatto diventa molto piacevole e divertente! Mentre qui vi lascio i link all’articolo relativo alla preparazione di un viaggio che comprende diversi giorni: VIAGGIARE CON IL GATTO: COSA PORTARE? Rimanete sintonizzati! Vi abbracciamo forte -CatressEye-