RELAX AL DOLOMITI VILLAGE CON IL GATTO!

UNA SISTEMAZIONE PERFETTA PER LE VOSTRE VACANZE IN FRIULI DA VIVERE ANCHE CON IL GATTO! Questo breve articolo è dedicato al Dolomiti Village, un vero e proprio mini villaggio a Comeglians che il vostro gatto amerà, in Friuli, a due passi dal Monte Zoncolan, meta già visitata in precedenza (qui l’articolo su Zoncolan!) Perché ci siamo innamorate di questo alloggio? Beh, certamente cordialità, professionalità e gentilezza hanno aiutato moltissimo… ma non solo! Sapete che per me e Dana, anzi, soprattutto per lei, l’hotel è molto importante, perché per quei pochissimi giorni diventa la nostra casa, punto di riferimento e riparo. Quindi sentirci al sicuro e rilassate è davvero importante. Soprattutto per i nostri amici gatti! Torniamo al Dolomiti Village. Casettine in legno, a più piani e ripiani, e molto spaziose! Qui Dana ha esplorato sin dall’inizio, probabilmente aiutata dal profumo di legno e quindi di natura, cosa che lei ama tantissimo e immagino anche tutti gli altri aMici. Precedente Successivo La casa può ospitare più persone, ma io e Dana abbiamo deciso di godercela da sole. All’esterno un grande tavolo in legno con panche, riparato da una tettoia, in modo da poter mangiare o bere una tisana all’aperto in caso di pioggia. C’è anche la possibilità di accendere il fuoco per fare una grigliata o semplicemente per ottenere una bellissima atmosfera. Precedente Successivo L’interno: al piano terra troviamo la cucina, la televisione, un grande tavolo dove poter mangiare e il bagno, dotato di idromassaggio (io l’ho apprezzato tantissimo e mi sono concessa dei bellissimi momenti di relax) Al primo piano abbiamo la camera da letto molto spaziosa e il salottino con un divano molto grande e colorato dove poter leggere, scrivere, guardare la tv o semplicemente riposarsi. Ma veniamo alla zona che abbiamo preferito… il sottotetto! Dotato di due letti singoli e lì, ebbene si, abbiamo dormito. Ci sembrava di stare in una tana tutta nostra, Dana ha adorato quella nicchia e io pure!  Voi vi starete domandando… si va bene, tutto molto bello, ma perché cat friendly? Semplicemente perché sembrava un albero a più piani, con mensole, ringhierine, ripiani, nicchie, scale e scalette dove poter correre come delle pazze e qui Dana l’ho vista davvero serena dal primo minuto. Cosa molto rara per un gatto fuori casa! Inoltre la zona in cui abbiamo dormito era davvero perfetta!  Il Dolomiti Village ha anche un ristorante dove mi sono trovata molto bene e una spa, dove mi sono concessa un massaggio rilassante. Davvero bello! Per saperne di più, potete visitare il loro sito: www.dolomitivillage.it Qui potete guardare il video che sintetizza la nostra esperienza al Dolomiti Village! E voi, ci siete mai stati?  Un abbraccio e alla prossima avventura! -CatressEye-

UNA GITA A VENZONE, FRIULI VENEZIA GIULIA!

VENZONE, UNO DEI BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA! Precedente Successivo Così siamo ripartite, che il desiderio di avventura era ogni giorno sempre più forte, tanto da dover rispondere al suo richiamo, con la solenne promessa di non fermarci più così a lungo. Io e Dana siamo fatte per esplorare il mondo. A modo nostro. Ci siamo preparate, abbiamo fatto la valigia e… via!  Ah! Cosa abbiamo messo in valigia? Ecco in questo articolo qualche consiglio utile: COSA PORTARE? Abbiamo scelto Venzone, un borgo medievale fortificato situato a fianco del Tagliamento. Ho trovato sul web questa frase: “Villaggio ideale dove è bello vivere”. Così ho deciso di vedere con i nostri occhi se questo Venzone rispecchia effettivamente questa definizione. Ebbene… abbiamo trovato la risposta quasi immediatamente. Accoglienza strepitosa ovunque, dai bar, ai negozi, alla Locanda dove abbiamo alloggiato. Ci siamo sentite subito a casa e questa è una sensazione impagabile quando si viaggia. CURIOSITÀ Venzone è iscritto al club “Borghi più belli d’Italia” e nel 2017 è stato nominato “Borgo dei borghi”. Dal 1991, nel mese di ottobre, si svolge la famosa Festa della Zucca, in cui il borgo torna indietro nel tempo attraverso una spettacolare rievocazione storica e si anima attraverso taverne e bancarelle che propongono diversi tipi di pietanze a base di zucca. Nel 1957 a Venzone fu girato“Addio alle armi” di David O. Selznick (trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Hemingway) e nel 1959 “La Grande Guerra” di Mario Monicelli. Pensate ad una cittadina tranquilla come Venzone negli anni ’50 invasa da troupe di Hollywood e Cinecittà! (Tornando a Hemingway … sapete che amava follemente i gatti? L’ho raccontato in quest’articolo: Hemingway e i gatti!) COSA ABBIAMO VISITATO LE MURA. Il borgo è cinto da mura, lungo le quali è possibile fare delle piacevolissime passeggiate. PIAZZA DEL MUNICIPIO, dove si erge il  Palazzo Comunale, costruito tra il XV e il XVI secolo. Nel porticato, accessibile a tutti, è possibile leggere la storia di questa cittadella grazie all’esposizione di pannelli corredati di immagini suggestive ed emozionanti. PALAZZO ORGNANI MARTINA, bellissimo edificio cinquecentesco che ospita la mostra TIERE MOTUS, STORIA DI UN TERREMOTO E DELLA SUA GENTE. Purtroppo l’esposizione era chiusa, ma siamo entrate nel grazioso cortile che espone delle opere d’arte applicate sulle grate delle finestre. Il DUOMO, ovvero la CHIESA DI SANT’ANDREA, risale al 300 ed è in stile romanico-gotico. L’edificio è stato distrutto dal terremoto del 1976, quel terribile sisma che mise in ginocchio il Friuli, ed è stato ricostruito per anastilosi dal 1988 al 1995. Per anastilosi è una tecnica attraverso la quale si rimettono insieme, elemento per elemento, i pezzi originali di una costruzione andata distrutta.   L’EX CAPPELLA DI SAN MICHELE E LE MUMMIE DI VENZONE. Molto bella all’esterno, questa cappella conserva le famose mummie di Venzone. Ne sono rimaste poche a causa del terremoto (15 intatte su 21). Lo stato di questi corpi è frutto di un fenomeno naturale, dove la muffa  Hypha bombicina Pers ha disidratato i tessuti impedendone la decomposizione. La più antica, “il Gobbo”, è stata trovata a metà del ‘600 in una tomba trecentesca sita all’interno del Duomo. Per la visita è necessario il pagamento di un gettone di 2€, acquistabile nei negozi nella zona.   I resti della CHIESA DI SANTA CHIARA GIÀ DI S. MARIA, ex convento delle Clarisse. Ha origini duecentesche ed è situata subito fuori dalle mura della cittadella. I resti della CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA. Questa chiesa risale alla prima metà del ‘300 e che è stata distrutta dal terremoto. La CHIESA DI SANTA CATERINA E LA NATURA CIRCOSTANTE. Dal borgo di Venzone abbiamo camminato verso il monte Bedede fino ad arrivare a questa piccola graziosissima chiesa. Non abbiamo potuto visitare l’interno perché era chiusa, ma dalle finestre, chiuse solo da inferriate, abbiamo potuto sbirciare. Tutt’intorno tanto verde, a partire dall’ampio giardino che potete vedere in una delle immagini qui sopra. Alla sinistra una strada che porta, credo, ad un piccolo complesso residenziale. Scrivo “credo” perché i rumori di tagliaerba, latrati di cani nei giardini e qualche automobile di passaggio hanno fatto sì che Dana si sentisse un po’ insicura, così, arrivate fino ad un certo punto, abbiamo deciso di tornare indietro ed esplorare la zona alla destra della chiesa. Ecco, questa zona ci è piaciuta tantissimo perché constava in un sentiero boschivo molto bello e immerso nella natura, l’antico sentiero celtico che porta a Gemona. Fortunatamente non abbiamo incontrato nessuno e ce la siamo goduta! PORTIS VECCHIO, una frazione del comune di Venzone, rimasta ferma al 1976, anno del tragico evento. È stato impressionante vedere un intero paese immobile, con ancora elementi di mobilio all’interno delle case, come se conservassero momenti di serena quotidianità, distrutta improvvisamente e irreparabilmente da quel terribile terremoto. Ho letto che questo è l’unico paese a non essere stato ricostruito. Ma non è davvero morto, perché è diventato un polo di addestramento della SERM Academy, che si occupa della gestione delle criticità in caso di emergenza sismica. In questo luogo Dana era un po’ agitata, non voleva stare nello zaino, tanto che poi l’ho lasciata camminare un po’. La cosa che mi ha impressionata è che ad un certo punto ha raggiunto una porta d’ingresso di una casa e ha iniziato a grattarla. Poi, una volta capito che non potevamo entrare, si è adagiata sul pavimento lì davanti ad “aspettare”. Comportamento inconsueto da parte sua, che nei luoghi per lei nuovi difficilmente si ferma e ancor meno ci si sdraia. Precedente Successivo DOVE ABBIAMO ALLOGGIATO LOCANDA AL MUNICIPIO. Situata in via Glizoio di Mels, proprio accanto a piazza Municipio, la Locanda è una struttura molto carina, con camere confortevoli e pulitissime. Il personale davvero molto gentile e disponibile! Dettaglio per me non trascurabile: a colazione ho mangiato il croissant più buono della storia! Precedente Successivo QUALCHE CONSIGLIO EXTRA Il RISTORANTE DELLA LOCANDA AL MUNICIPIO offre piatti tipici davvero gustosi e vini molto buoni. In particolare mi sento di consigliare vivamente: GNOCCHI ALLA VALLEGGIANA, con pomodoro, funghi, speck e panna. TAGLIATELLE FATTE

TRIESTE: IL SENTIERO TIZIANA WEISS O DELLA SALVIA

NATURA A TRIESTE: SENTIERO TIZIANA WEISS (O DELLA SALVIA) Precedente Successivo Oggi vi proponiamo uno dei sentieri che abbiamo esplorato a Trieste. Non è molto conosciuto ma molto carino e vale la pena percorrerlo, almeno la parte pianeggiante e quindi meno impegnativa. Dove si trova: noi siamo partite da Santa Croce, c’è un parcheggio subito dopo la frazione. Il punto debole è che il sentiero non è segnalato, almeno partendo da lì e per fortuna abbiamo incontrato una buona anima che ci ha indicato la via.  Cosa troverete: un tripudio di profumi (la salvia fa da padrona), il mare da un lato, il paesaggio carsico dall’altro… insomma, uno spettacolo! Perché “Sentiero Tiziana Weiss”? Tiziana Weiss (Trieste, 2 febbraio 1952 – Verona, 26 luglio 1978) è stata un’alpinista di rilievo internazionale e insegnante di Scienze Naturali, morta dopo una caduta sulle pale di San Martino. Per saperne di più:  https://it.wikipedia.org/wiki/Tiziana_Weiss Consiglio: state molto attenti alle bici che passano ad una velocità a volte sostenuta e ai cani sciolti. Un consiglio non solo per chi (immagino pochi ma sempre buoni) gira con un gatto, ma anche per chi passeggia con bambini e cani di piccola taglia e legati. Inoltre potrebbe essere utile indossare scarponcini da trekking con calzini grossi lunghi e spruzzarsi addosso un po’ di anti zecche. Infine, la presenza di bisce carbone (io la conosco con questo nome, ma si chiama anche biacco o scientificamente Hierophis carbonarius), innocue per noi e preziosissime per l’ambiente. Quindi non spaventatevi e soprattutto non uccidetele! Ecco un articolo a mio avviso interessante su queste creature: https://www.7giorni.info/passione-natura/peschiera-borromeo/il-biacco-un-innocuo-serpente-nero-che-popola-i-nostri-campi.html Qui potete vedere il video di questa bella esperienza! -CatressEye-   Altri percorsi naturalistici a Trieste: NATURA A TRIESTE: LA STRADA NAPOLEONICA NATURA A TRIESTE: IL SENTIERO RILKE NATURA A TRIESTE: LA VAL ROSANDRA  

LA CARNIA! OVARO, PESARIIS E ZONCOLAN

Come scritto in un articolo precedente, abbiamo deciso di visitare i luoghi della nostra bella Italia, visto il periodo storico che ha messo il nostro paese in ginocchio anche dal punto di vista economico e turistico. Poi, diciamoci la verità, viviamo in una terra meravigliosa e questa è un’ottima occasione per scoprirla. Questa volta abbiamo scelto la Carnia. LA CARNIA Abbiamo scelto la Carnia, perché si trova nella mia regione (Dana, vi ricordo, è bolognese) e desidero farvela conoscere, passo dopo passo, avventura dopo avventura. Ma partiamo da qualche informazione generale. La Carnia si trova in Friuli, precisamente nella zona nord-occidentale della provincia di Udine ed è conosciuta  sopratutto per le Alpi carniche, anche se le sue valli e i suoi fiumi sono davvero spettacolari. Proprio per questa varietà di paesaggi la vegetazione è ampia e comprende diverse specie: abeti, faggi, castagni, orchidee (circa cinquanta specie!), ovviamente funghi, pini, rododendri e molte altre. Una sinfonia di colori. A proposito di Natura, ecco una bellissima poesia in friulano carnico che a me è piaciuta molto (poi capirete perché): “ [Bosc das danas] Si tu spias, cuantche a plûf, il Bosc das danas tu jôts framieç a jevâ la fumata freda e lisera, che cumò a plata e cumò a mostra las plantas lontanas. Ma fûr di jê, e das agas ploianas, ce che al conoŝ il to voli nol cjata: ogni ramaç al samea una çata o un braç dal orcolat o das aganas, ogni zimâl al samea un cerneli. Al sofla il vint enfra las daŝŝas neras cun vôs di sum, tantche i riguarts di un vieli. In tar chel nûl, come se al fos un spieli, tu pos conoŝŝi las tôs poras vieras, fin che a nol torna il lusôr dal soreli. Stefano Barbacetto Traduzione: [Bosco degli abeti] Se osservi, quando piove, il “Bosco degli abeti bianchi” / vedi levarvisi in mezzo la nebbia / fredda e leggera, che ora nasconde / ed ora mostra le piante lontane./ Ma all’infuori di lei, e delle acque piovane / ciò che conosce il tuo occhio non trova: / ogni ramo sembra una grinfia / o un braccio dell’orco o delle aquane,/ ogni cimale sembra una fronte./ Il vento soffia tra le fronde nere / con voci di sogno, come i ricordi di un vecchio. / In quella nube, come se fosse uno specchio / puoi riconoscere le tue paure antiche / finché non torna la luce del sole. Note: DANA è parola germanica (tedesco Tanne) usata in Carnia per quello che altrove in Friuli è detto avedin, cioè l’abete bianco.” Fonte: http://www.carloromeo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=179:lirica-in-carnia&catid=9&Itemid=107 Un motivo in più per amare questo angolo di paradiso 😊 LUOGHI CHE ABBIAMO VISITATO COMPLESSO TURISTICO/AMBIENTALE DI APLIS, che si trova intorno all’hotel in cui abbiamo alloggiato. Carinissimi i laghetti artificiali e molto ben fatti e curati il Museo del Legno e della Segheria Veneziana di Aplis e il Museo Naturalistico ed Esposizione Faunistica.  (https://www.albergoaplisovaro.it/il-centro/) Precedente Successivo Precedente Successivo PRATO CARNICO: qui abbiamo attraversato diversi paesini, tipici e affascinanti, e camminato su bellissimi sentieri. Dana ha apprezzato molto! (www.comune.prato-carnico.ud.it) Precedente Successivo MONTE ZONCOLAN: raggiunto con la funivia Ravascletto/Zoncolan (10€ a/r), abbiamo fatto una bellissima passeggiata in totale tranquillità in mezzo ad una Natura calma e potente. Lì si possono trovare spazi in cui sostare in relax e solitudine. (https://www.turismofvg.it/montagna365/zoncolan) Precedente Successivo PESARIIS, in Val Pesarina, conosciuto anche come il paese degli orologi. Lo si può esplorare a piedi seguendo il percorso dell’Orologeria monumentale. Si tratta di un vero e proprio museo all’aperto dove, muniti di “mappa” (gratuita), si possono ammirare diversi orologi ricostruiti ad arte di svariato tipo ed epoca. (http://www.pesariis.it) Precedente Successivo MUSEO DELL’OROLOGERIA, sempre a Pesariis, dove si possono ammirare oltre cento orologi di diverse epoche, a partire da quelli ricostruiti minuziosamente secondo il modello usato nel 1400. (https://www.turismofvg.it › museiMuseo dell’Orologeria Pesarina – Turismo FVG) CASA BRUSESCHI (Pesariis). Costruita nel XVII secolo, è stata la residenza di una delle famiglie più importanti della zona, la famiglia Bruseschi appunto. Molto interessante l’arredamento e gli oggetti quotidiani. Essendo stata abitata fino agli anni 60, lo stile risulta una fusione di epoche e generazioni. La stanza da bagno mi ha colpita particolarmente. (https://www.carniamusei.org/museo.html?entityID=437) Precedente Successivo PRADUMBLI (Prato Carnico): paese piccolo ma un vero gioiellino. Attraversandolo con la macchina si possono raggiungere dei luoghi di pace sorprendentemente belli. (Vedi foto) DANA La piccolina ha apprezzato molto i sentieri e il Monte Zoncolan. Adora la Natura e … cosa poco romantica… seccare tutti gli insetti e le farfalle che incontra. Un consiglio! Attenti alle zecche e alle api/vespe/calabroni. Ce ne sono tanti e bisogna fare attenzione. Lei era protetta dalle zecche con la fiala ma ho dovuto allontanarla spesso dagli insetti con pungiglione. Inseguiva anche quelli. E vabbè, beata incoscienza. Inoltre, Dana è stata ammessa ovunque, dalla funivia ai musei, ai bar. Viaggiare con un gatto è più semplice di quanto pensassi. Un altro consiglio: quando camminate per paesi, dove si possono incontrare automobili e persone, coprite lo zaino in modo che non prenda paura. Nel nostro caso, Dana sopporta poco tutte le manifestazioni e presenze umane. GENTE MERAVIGLIOSA In questa brevissima avventura abbiamo incontrato Anime ospitali e generose, che hanno accolto me e Dana nella stessa maniera. Una coppia di anziani ci ha ospitate in casa ben due volte per pranzare insieme. E pensare che avevo chiesto loro solo un’indicazione. E siamo rimasti amici! Abbiamo conosciuto Teresa, una ragazza del bar dove sono andata anche lì per chiedere un’informazione. Ha fatto scendere Dana dallo zaino e permesso di esplorare il locale (sempre al guinzaglio). Abbiamo bevuto una birra insieme e chiacchierato sulla vita. Abbiamo incontrato una coppia di camperisti triestini e una signora del luogo  e insieme abbiamo parlato di quanto sia bello amare ed essere amati, anche da un gatto, non fa differenza. La donna che lavora al Museo dell’Orologeria che dice che Dana è la benvenuta… La signora anziana di Pesariis che, seduta sulla panchina in legno del suo cortile, ci ha regalato un po’ del suo prezioso

ALLA SCOPERTA DEL MARE DI LIGNANO E … DI HEMINGWAY!

“Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all’uomo: attraversare la vita senza fare rumore” Ernest Hemingway LIGNANO RIVIERA Precedente Successivo Ho scelto di fare una breve escursione fuori porta al mare. Perché Lignano? La spiegazione è semplice! In questa località ho trascorso tutte le estati della mia infanzia e adolescenza e per questo ne sono molto affezionata. In più, sentendola familiare, ho voluto provare a portarci Dana. Lignano Riviera è una frazione della città di Lignano Sabbiadoro. Ci troviamo nel Friuli Venezia Giulia, nella provincia di Udine. È considerata la parte più tranquilla di Lignano ed è solitamente consigliata alle famiglie o a chi preferisce evitare la folla di giovani che trascorrono vivacemente l’estate al mare. Ovviamente è situata sul mare a due passi dal Tagliamento e alla sua foce si trova anche una zona libera per chi ama andare al mare con il proprio cane. Ma questo, se pur bellissimo, non ci riguarda. Non potrei mai nemmeno lontanamente pensare di portare la mia gatta tutto il giorno sulla spiaggia. Sarebbe folle. Inoltre, sempre a Riviera, ci sono diversi stabilimenti per soli umani e una zona attrezzata per cani, Spiaggia di Duke, anch’essa vicino alla foce del fiume, che offre diversi servizi, come ombrelloni, servizi igienici e docce. Lignano in generale è molto animata in estate, mentre durante le altre stagioni è più tranquilla e poco frequentata ed è proprio in questo periodo che questo luogo mi affascina. Il suono del mare è l’unica musica che si riesce a sentire. Non è meraviglioso? Torniamo a noi. IL GATTO SULLA SPIAGGIA: SI O NO? Premetto che non è alta stagione e c’era davvero poca gente e ben distanziata, visto il periodo COVID-19, quindi teoricamente la situazione avrebbe potuto essere ideale per Dana… MA. C’era molto vento e il mare era molto agitato. All’inizio lei non vedeva l’ora di uscire dallo zaino per capire dove si trovasse, così, non appena arrivate vicino al bagnasciuga, ho steso l’asciugamano, non senza fatica per le raffiche che si divertivano a spostare prontamente gli angoli. Ho voluto stendere il telo perché non volevo che Dana appoggiasse subito le zampe sulla sabbia, avevo paura si spaventasse o la annusasse di colpo e respirarne qualche granello.  Quindi la soluzione migliore mi sembrava quella di “un passo alla volta”.  Inginocchiata, ho aperto lo zaino. Dana si è affacciata e subito si è infilata sotto il mento, come per cercare protezione. L’ambiente era troppo vasto, aperto e i rumori del vento e delle onde troppo forti. Ci ha impiegato un po’ per abituarsi, ma non ho voluto forzare. Non era serena. Quindi dopo un po’ abbiamo deciso di tornare indietro. PERSONALI CONSIDERAZIONI Probabilmente vi chiederete “ma che articolo è? Non ci hai detto niente, non è stata una bella avventura, non hai un granché da raccontare”. Forse. Ma una cosa è sicura. Mi piace l’idea di far capire a tutti i “padroni” di gatti che bisogna rispettare i tempi, i limiti e le paure. Fare qualche passo indietro per la loro serenità. Con Dana non ho voluto forzare la mano, perché se decidi di vivere con un altro essere e soprattutto se questo essere è sotto la tua responsabilità e protezione, è un dovere far in modo che vivano felici e non al nostro servizio.  Purtroppo vedo tanti video e foto dove gli animali da compagnia vengono scimmiottati e ridicolizzati o, ancor peggio, “maltrattati” per fare questo o quel video carino acchiappa likes.  Questo, a mio modo di vedere, non è amore. Scritta la filippica, credo che riproverò a portare Dana al mare in una giornata tranquilla, dove la spiaggia non è troppo grande, con il mare calmo e in assenza di vento. Poi se anche in quel caso non starà bene, opteremo per altre destinazioni.  PARCO HEMINGWAY Questo bellissimo parco è situato a Lignano Pineta, un’altra frazione della città di Lign ano Sabbiadoro (UD) ed è dedicato allo scrittore Hemingway, il quale trascorse diversi soggiorni proprio in questa località. Inoltre una parte di questo gioiello è dedicata proprio a lui, attraverso mostre fotografiche permanenti.  Il Parco Hemingway offre molte attrattive, come ad esempio un percorso fitness attrezzato all’aperto, un’area dedicata agli eventi live e parco giochi per i bimbi.  QUANTO CI PIACE IL GATTARO ERNEST HEMINGWAY! Ebbene si, il Premio Nobel Hemingway era un vero gattaro e si dice ne avesse avuti circa 150!  Era affascinato dai gatti a sei dita, un amore, questo, nato attraverso l’incontro con Biancaneve, una gattina polidattile regalatagli da un capitano di Marina.  Questa gatta speciale era amatissima dallo scrittore e visse nella sua casa a Key west, in Florida, diventando mamma e nonna di tantissimi gatti, trasmettendo ad alcuni di loro la sua caratteristica. Il signor Hemingway amava circondarsi di felini anche quando lavorava e assegnava loro nomi di colleghi, di personaggi famosi, ma anche fantasiosi. Qualche esempio? Ava Gardner, Marilyn Monroe, James Joyce…  Quando lo scrittore si trasferì a Cuba, non volle rinunciare alla compagnia dei felini.  Il suo era un amore totale, fatto di affetto incondizionato e rispetto. Inoltre ammirava l’anima del gatto, il suo modo di essere e vivere la vita: “I gatti dimostrano di avere un’assoluta onestà emotiva. Gli esseri umani, per una ragione o per l’altra, quasi sempre riescono a nascondere i propri sentimenti. I gatti no.” Ernest Hemingway Non è splendida e vera questa considerazione? Si dice ne avesse più di 50 … Oggi alcuni discendenti di Biancaneve sono ancora vivi e circa la metà di essi sono polidattili! Si trovano nel THE ERNEST HEMINGWAY HOME AND MUSEUM, al numero 907 di Whitehead Street, una delle principali mete turistiche della zona! DOVE MANGIARE Precedente Successivo Al ritorno verso Trieste ci siamo fermate in un ristorante “Alle Griglie”. Rapporto qualità – prezzo ottimo. La carne era eccellente, il vino sfuso sublime, i dolci pazzeschi e il personale di una gentilezza e solarità disarmanti! Qui si può mangiare sia carne che pesce e propone una buona varietà di piatti tradizionali. Insomma, consigliatissimo! Si trova in via

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