GATTI NELLA STORIA: ILLUMINISMO E RINASCIMENTO

GATTI NEL RINASCIMENTO ED ILLUMINISMO

Con l’avvento del Rinascimento e dell’Illuminismo, i gatti iniziarono a essere rivalutati. I nuovi studi scientifici portarono a una percezione più logica degli animali, e il gatto tornò a essere apprezzato per la sua utilità e per il suo fascino misterioso. Nel Rinascimento, figure artistiche e letterarie rappresentavano gatti in opere pittoriche e scritti, e nel periodo illuminista, il gatto divenne un simbolo di eleganza e raffinatezza. In Francia e Inghilterra, il gatto iniziò a essere tenuto anche in ambienti aristocratici, diventando una presenza piacevole nelle case dei nobili.

I Gatti durante il Rinascimento e l'Illuminismo: Eleganza e Riscoperta

Durante il Rinascimento, il gatto inizia a riguadagnare la fiducia perduta nel Medioevo. Questa epoca di rinnovato interesse per la scienza e l’arte portò a un cambiamento nella percezione degli animali, compresi i felini. In particolare, nelle città italiane, i gatti diventano simbolo di eleganza e fascino domestico, associati alla grazia e al mistero. Con l’Illuminismo, la crescente curiosità scientifica e la razionalità cominciarono a prevalere, riducendo il potere delle superstizioni.

Il Rinascimento e l’Immagine del Gatto

Con la fine del Medioevo, il gatto inizia a comparire nelle opere d’arte e nei dipinti di artisti rinascimentali come Leonardo da Vinci, che scrisse anche brevi osservazioni sulle sue caratteristiche comportamentali. Il suo fascino e la sua grazia naturale lo resero soggetto ideale per la pittura. Nel Codice Atlantico, Da Vinci annota infatti osservazioni su come i gatti si muovono e interagiscono con l’ambiente. L’attenzione per i dettagli e l’anatomia dei felini mostrano il rispetto e l’interesse verso questi animali come simboli di indipendenza e bellezza.

Il Gatto e la Nobiltà Europea

Durante questo periodo, i gatti iniziarono a essere considerati animali da compagnia nelle famiglie aristocratiche, specialmente in Francia e Italia. Nell’ambiente di corte, il gatto divenne una presenza apprezzata per il suo carattere elegante e silenzioso, ben lontano dall’immagine pericolosa e oscura che aveva nel Medioevo. Caterina de’ Medici, per esempio, era nota per il suo amore per i gatti, influenzando altre nobili francesi a tenere felini nelle loro dimore. Anche Maria Antonietta apprezzava i gatti e contribuì alla loro diffusione nelle famiglie reali e nobili.

L’Illuminismo e il Cambiamento Scientifico

L’Illuminismo portò una nuova prospettiva sugli animali, considerati non più creature dotate di poteri magici ma esseri con una funzione ecologica. I filosofi come Voltaire e Rousseau trattavano gli animali come parte di una comunità naturale in cui l’uomo non aveva più il diritto di dominare completamente. Questo clima culturale favorì il rispetto per i gatti come parte dell’equilibrio domestico e naturale. Il gatto iniziava a essere visto anche come un simbolo di razionalità e controllo, caratteristiche apprezzate dai pensatori dell’epoca.

Curiosità e Aneddoti

  1. Leonardo da Vinci e l’Osservazione dei Gatti: Nel suo Codice Atlantico, Leonardo dedicò schizzi e osservazioni ai gatti, affascinato dalla loro struttura e agilità. Da Vinci li considerava simboli di mistero e perfezione naturale.
  2. Gatti nei Ritratti di Famiglia: Durante il Rinascimento, era comune includere i gatti nei ritratti di famiglia, poiché rappresentavano prosperità e serenità domestica. Ritratti celebri, come quello dei Medici a Firenze, li mostrano come parte della famiglia.
  3. Voltaire e i Felini: Voltaire, noto filosofo illuminista, teneva dei gatti e lodava la loro indipendenza. La sua casa ospitava molti gatti, e questa passione influenzò il rispetto per i felini tra gli intellettuali dell’epoca.
  4. Gatti come Icona di Eleganza: In Francia, il gatto divenne un simbolo di raffinatezza. Gli aristocratici tenevano gatti nelle loro corti, e questa moda si diffuse in tutta Europa, rendendo il gatto una presenza simbolica della nobiltà.

Fonti Storiche

  • Codice Atlantico di Leonardo da Vinci: schizzi e annotazioni sul comportamento e la struttura fisica dei gatti.
  • Lettere di Voltaire: documenti che descrivono la presenza di gatti nelle case degli intellettuali illuministi.
  • Dipinti Rinascimentali e Ritratti di Famiglia: numerosi dipinti che includono la figura del gatto come parte della famiglia aristocratica.

Questo articolo evidenzia come il Rinascimento e l’Illuminismo abbiano cambiato la percezione dei gatti, portandoli a essere apprezzati e rispettati come simboli di grazia e razionalità.

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Questo è il quarto appuntamento della rubrica Gatti nella storia ! Puoi leggere le altre puntate cliccando sui questi link:  Antico Egitto!  ANTICA GRECIA E ROMA!  IL MEDIOEVO!  

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