Gatti nella storia: epoca vittoriana

I GATTI NELL'EPOCA VOTTORIANA: CURIOSITÀ, ARTE, E LA PRIMA ESPOSIZIONE FELINA A LONDRA

L’epoca vittoriana (1837-1901) è un periodo di grandi trasformazioni sociali, culturali ed economiche, e i gatti, con la loro natura affascinante e misteriosa, divennero protagonisti nella vita quotidiana e nell’arte. Durante la Rivoluzione Industriale, Londra e altre città britanniche conobbero un’evoluzione rapida e un progressivo cambiamento della vita urbana, e con esse anche il ruolo degli animali da compagnia. I gatti, che avevano spesso avuto una connotazione di superstizione o simbolismo oscuro nei secoli precedenti, divennero simboli di eleganza, indipendenza e mistero, trovando il loro posto non solo nelle case delle classi alte, ma anche nell’arte, nella cultura popolare e nelle esposizioni pubbliche.

IL GATTO NELLA VITA QUOTIDIANA

Nell’Inghilterra vittoriana, i gatti erano considerati animali da compagnia ideali per le famiglie, soprattutto nelle case delle classi medie e alte. A differenza dei cani, che erano visti come guardiani e animali utili, i gatti erano apprezzati per la loro indipendenza e il loro comportamento enigmatico. In un periodo di forti cambiamenti sociali e di crescente urbanizzazione, i gatti rappresentavano un simbolo di autonomia e grazia. Inoltre, nelle città industrializzate come Londra, erano utili anche come “cacciatori di topi”, indispensabili per tenere sotto controllo la proliferazione dei roditori nelle case e nei magazzini.

Sebbene fossero spesso associati a superstizioni e credenze occulte in passato, durante il XIX secolo i gatti cominciarono ad essere apprezzati per la loro bellezza e personalità, e si sviluppò un vero e proprio culto per loro. Le famiglie nobili e borghesi cominciarono ad includere i gatti tra i membri della casa, celebrandoli non solo come compagni, ma anche come simboli di status.

LOUIS WAIN E IL GATTO NELL'ARTE
Louis Wain, pittore dei gatti

Un nome che incarna perfettamente la rappresentazione vittoriana dei gatti è quello di Louis Wain, uno degli artisti più noti a livello internazionale che ha dedicato la sua carriera ai felini. Pur essendo nato nel 1860, Wain è un’artista che ha operato durante l’epoca vittoriana, e la sua evoluzione artistica ha spaziato dai primi ritratti di gatti realistici a quelli stilizzati e psichedelici, che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. I suoi gatti, inizialmente raffigurati in contesti giocosi e simpatici, divennero simboli di un’arte che superava il realismo per entrare nel regno dell’immaginazione e dell’espressionismo.

I suoi dipinti, che rappresentano gatti con espressioni umane e occhi enormi, hanno reso Wain una figura iconica. Il suo stile ha trovato un grande pubblico, sia tra i bambini che tra gli adulti, e i suoi gatti divennero simboli di una nuova sensibilità artistica. La sua capacità di trasmettere emozioni attraverso i felini lo rese anche un grande sostenitore della causa dei gatti, e nel 1891 fondò il “National Cat Club” a Londra, con l’obiettivo di promuovere l’allevamento e la cura dei gatti. La sua figura segna un punto di svolta nell’arte del periodo vittoriano, in cui i gatti venivano celebrati come simboli di grazia, ma anche di stravaganza e personalità.

LA KNIP PITTRICE E ALTRI ARTISTI
Maria Ann Knip e i suoi gatti dipinti

Non solo Wain, ma anche altri pittori e illustratori si sono fatti portavoce dell’amore vittoriano per i gatti. Un esempio significativo è Henriëtte Ronner-Knip, pittrice olandese famosa per i suoi dipinti di gatti. Nata nel 1821, è diventata una delle artiste più importanti del suo tempo specializzandosi nella raffigurazione dei felini. La sua arte è nota per il realismo e la cura nei dettagli, e spesso rappresentava i gatti in ambienti intimi e rilassati, catturando la loro bellezza e grazia.

La sua attività come pittrice di gatti fu particolarmente rilevante nella metà e nella fine del XIX secolo, un periodo in cui la fascinazione per i gatti stava crescendo, soprattutto in Europa. Henriëtte Ronner-Knip realizzò una serie di dipinti, acquerelli e litografie che hanno messo in evidenza il gatto domestico in modo molto tenero e quasi umanizzato, diventando una delle principali artiste associate alla rappresentazione dei gatti nel XIX secolo.

Anche altri pittori come Sir Edwin Landseer, pur essendo più noto per i suoi ritratti di cani, realizzò opere che includevano gatti, sempre trattati con grande attenzione ai dettagli e al loro comportamento naturale. La sua pittura “The Cat and the Mice” (1840) è un esempio di come i gatti venissero rappresentati anche nel contesto della caccia e della natura selvaggia, accostando l’indole felina a un simbolismo più profondo.

LA PRIMA ESPOSIZIONE FELINA A LONDRA: IL 1871 E LA NASCITA DEI CAT SHOWS
Prima esposizione di gatti a Londra

Un evento storico che segnò un punto di svolta nel riconoscimento ufficiale dei gatti come animali da esposizione fu la prima esposizione felina di Londra, che si tenne nel 1871 al Crystal Palace. Organizzata dal famoso zoologo e allevatore di gatti Harrison Weir, la mostra fu un evento fondamentale nella storia dei gatti in Gran Bretagna, in quanto segnò l’inizio della cultura delle esposizioni feline moderne. A questa esposizione, gatti di razza vennero giudicati non solo per la loro bellezza, ma anche per il loro temperamento e comportamento, e divenne chiaro che i gatti avevano un posto legittimo non solo nelle case delle persone, ma anche nel mondo delle competizioni.

La mostra del 1871 contribuì a definire la figura del gatto come animale da compagnia di razza, e promosse l’allevamento di gatti con caratteristiche specifiche, come il celebre gatto persiano. Inoltre, la creazione del “National Cat Club” e l’emergere di nuove razze feline segnarono un cambiamento significativo nella percezione dei gatti, che da animali utili e misteriosi divennero veri e propri oggetti di bellezza e simboli culturali.

IL GATTO NELLA CULTURA E NELLA LETTERATURA

Oltre ad essere protagonisti nelle opere d’arte, i gatti avevano un posto anche nella letteratura vittoriana. Autori come Charles Dickens e Edgar Allan Poe li rappresentavano come simboli di indipendenza, ma anche di mistero e superstizione. Il famoso racconto di Poe, Il gatto nero, esplora la tematica della colpa e del soprannaturale, associando il gatto a eventi misteriosi e inquietanti.

Inoltre, gatti come il celebre Gatto del Cheshire  di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll sono diventati figure iconiche nella letteratura, simboli di un mondo fantastico e surreale che affascinava la società vittoriana. La presenza di gatti nelle storie e nei racconti gotici rifletteva l’immaginario collettivo dell’epoca, in cui il mistero e l’occulto erano temi centrali.

Curiosità

  1. Il Gatto nella Moda: I gatti divennero anche protagonisti nell’ambito della moda. Gioielli, accessori e tessuti decorati con motivi di gatti erano molto popolari, e la loro figura veniva usata per simboleggiare eleganza, raffinatezza e mistero.

  2. I Gatti e la Malattia Mentale: La stravaganza del lavoro di Louis Wain, che divenne sempre più psichedelico nel corso degli anni, è stata in parte influenzata dalle sue difficoltà psichiche. Oggi, molti studiosi interpretano il suo lavoro come una riflessione delle sue sofferenze, ma anche come un contributo artistico straordinario alla rappresentazione dei gatti nell’arte.

I gatti nell’epoca vittoriana non erano semplici animali domestici, ma simboli di un’epoca che stava cambiando, rappresentanti di eleganza, mistero e indipendenza. La loro presenza nella vita quotidiana, nell’arte, nella letteratura e nelle esposizioni segnò un’importante evoluzione nella loro percezione sociale e culturale. Pittori come Henriëtte Ronner-Knip, Sir Edwin Landseer e Louis Wain, insieme a eventi come la prima esposizione felina di Londra, hanno contribuito a consacrare i gatti come protagonisti della cultura vittoriana e, ancora oggi, continuano a ispirare artisti e appassionati. Il gatto, con la sua natura affascinante e misteriosa, rimane un’icona che resiste nel tempo, simbolo di un’epoca e di una cultura che li ha celebrati come mai prima.

Interessante, vero?

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